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FRATELLI BROCHE

Fratelli Broche è un progetto di performing-art, teatro contemporaneo e divulgazione delle arti applicate con particolare attenzione al settore della moda d’epoca.

Le quattro pagine

12 Ottobre 2020

Le quattro pagine è un progetto di performing art per il quale i Fratelli Broche si sono ispirati a un diario di una zia suicida.
Questo scritto racchiude in se un tema caro al gruppo Broche: la decadenza del sentimento.

Dal punto di vista della struttura il diario è visto come un ampio testo teatrale e ogni sua pagina diviene la drammaturgia di una singola performance.
Da un primo studio sul testo, sono passati a una ricerca degli oggetti appartenuti alla donna, diventati poi scenografia.

Questi oggetti e vestiti, ereditati come memoria sono diventati feticci e punti centrifughi da cui esplodono le scene.

Si è poi sperimentato uno studio fotografico sui performers coinvolti per studiare a loro volta i personaggi e immortalarli come eroine della storia. Il lavoro successivo è stato quello registico.
Le quattro pagine del diario scelte e riscritte raccontano in quattro episodi: il nascere di un amore e la sua inevitabile decadenza che diventa ossessione.

In scena si susseguono situazioni performative e narrative anticipate dalla lettura della rispettiva pagina.
Il meccanismo che sottolinea il lavoro è quello che genera l’effetto dello zapping televisivo.
In scena i tre personaggi:
un uomo: l’ossessione
una donna: l’eroina
un pierrot: a tratti memoria e a tratti coscienza

L’ambientazione storica compie un salto nel tempo. Se nelle prime due scene ci si trova negli anni ’30, nelle ultime due gli anni ’80 coronano le due epoche stesse, che si somigliano: essenze temporali dell’edonismo, della decadenza e dell’inquietudine.
La scelta del salto temporale è stata fatta per rafforzare l’idea dell’immutabilità del comportamento umano nel tempo, sempre servile nei confronti dell’istinto.
Nell’impianto scenico sono fissati due elementi scenografici che individuano un ossimoro sociale: un altarino dell’abbondanza sullo sfondo, e un bidone dell’immondizia sul proscenio. L’amore nasce al principio del palcoscenico e muore al termine di esso. Il centro propulsivo e centrifugo dell’amore e quindi gli elementi di scena che andranno a costruire la storia partiranno dall’altarino per finire poi tutti nel bidone dei rifiuti.